“Junio” trova ispirazione nella Natura perché magnifica e perfetta, Madre che non tradisce mai. Nel contesto naturale si inserisce
«l’uomo vecchio – precisa l’artista – quello dei tempi passati capace di rivolgersi ad Essa con profonda umiltà e rispetto. Cerco quindi di incanalare queste emozioni, il calore, la pace. Dipingo un “pieno” per rappresentare “un vuoto”. Il quadro, quale arte muta, inizia quindi a gridare a gran voce dei concetti pesanti e profondi, dei valori perduti, come le foglie portate via dai rami in autunno».
Postfazione
Essere degli “Artisti” non è mai stata e mai sarà cosa semplice. Una speciale sensibilità spinge l’anima inquieta ad interrogarsi sul senso stesso della vita e trovare una risposta è solo un’illusione frutto di quel preciso momento, che l’orologio delle stagioni spinge inesorabilmente avanti in un vortice di cambiamenti.
Grazie alla silloge “Giochi d’Anima”, l’autore Marco Pellegrini, alias Junio, presenta al pubblico il suo personale percorso di crescita umana e spirituale nella duplice chiave interpretativa di poesia e pittura.
I colori della poesia si uniscono alla voce delle tele dipinte per restituire dei profondi giochi d’anima che ognuno può assumere a faro nella notte del quotidiano.
In questa epoca segnata da frammentarietà e solitudine, la poesia di Junio riesce a destare anche l’anima più confusa, offrendogli un distillato di saggezza che non conosce tempo. Ogni verso, ogni singola parola, sono misurati e sembrano prendere per mano il lettore per guidarlo alla scoperta del suo stesso mondo interiore. Non è facile fermarsi e prendere il tempo di interrogarsi, ma Junio sembra averlo fatto per ognuno di noi e nella sua purezza e umiltà ha deciso di condividere i suoi pensieri. L’anello che permette alle diverse strade umane di incrociarsi tra queste pagine risiede proprio nella forza e nell’universalità dei concetti espressi. La poesia di Junio è come un faro nella notte che ti guida sicura verso la gioia del Creato e alla straordinaria semplicità dell’emozione del vivere.
Dopo la tempesta emotiva suscitata dalle parole, arriva la quiete cullata dalla brezza visiva offerta dai quadri che trovano in “Giochi d’Anima” la Galleria più bella mai realizzata. Quanti potrebbero scrivere di
«adagiarsi nella loro pace, piangere di felicità per il poco e finalmente vedere il nulla, che tutto vale» …
la felicità è una conquista e colui che ha raggiunto la meta, o si sforza sinceramente con tutte le sue energie, merita d’essere ascoltato e preso d’esempio.
Felicità, quella vera, che non teme l’oscurità e può permettersi il lusso di sorridere al mondo: questo è “Giochi d’Anima”.
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