Parlare di musica contemporanea non è facile. Oggi tutto è permesso e tutti descrivono la loro opera come la summa di una estetica condivisa da una nicchia di pochi eletti e specchio della difficile realtà “contemporanea”. E se non la capisci e se non ti piace, significa che non sei abbastanza colto.

Ma davvero? Imbarazzante e fuorviante.

Intendiamoci subito: in musica non esiste l’improvvisazione intesa come “faccio ciò che voglio, strimpello un attimo et voilà, la musica è servita”. Improvvisare è partire per un viaggio, ma con la coscienza di sapere cosa stai facendo e come. Sei presente nel qui e ora, sei padrone delle tue emozioni e usi l’improvvisazione per regolare i tuoi affetti e quelli di chi ti ascolta, per tornare in uno stato di equilibrio, pronto a ripartire l’indomani o appena l’orizzonte chiama. Il punto è che ci sei, sei tu padrone del tuo Sé e ne sei cosciente.

Un vero Artista, uno che si possa chiamare tale con la “A” maiuscola (e ce ne sono pochi!), conosce il significato della parola RISPETTO per chi lo ascolta e offre in cambio pezzi della propria Anima. Il risultato non è mai per pochi. Non può esserlo, perché la Musica è un linguaggio universale e se non ti arriva, vuol dire che è altro.

Ho ascoltato e riascoltato KORA. Sto scrivendo sulle note di “Something lost, something gained”. Ho liberato i pensieri e ho trovato Musica che fa bene, musica che dà un nuovo senso al presente. Provare per credere.

Interessante, poi, approfondire l’argomento con il suo autore. Curiosi?

«In musica mi affascina tutto ciò che è imprevedibile ed inaspettato, amo il silenzio, la purezza di una melodia, la ricerca di un determinato timbro, ma anche l’energia che si crea dalla condivisione di un intento e di un’urgenza espressiva. Mi annoia subito ciò che è scontato e privo di sincerità».

Sintesi perfetta della cifra stilistica di Giacomo Zanus, chitarrista trevigiano attivo nell’ambito della musica improvvisativa e sperimentale.

Per chi volesse confrontarsi, avvicinarsi e immergersi in questo genere musicale, lo può fare ascoltando il primo disco del progetto KORA per Aut Records, etichetta italo-tedesca di base a Berlino nota per la produzione di musica di ricerca in ambito improvvisativo.

Come spiega lo stesso compositore, «KORA non pone limiti tra melodia e rumore, non costruisce barriere tra acustico ed elettrico, ricerca e tradizione. Per me rappresenta un filo trasparente che lega sicurezza e rischio, sogno e realtà. Un caleidoscopio di suoni, sentimenti ed immaginari visivi in uno spazio in continua dilatazione e contrazione: un linguaggio libero, privo di compromessi e barriere precostituite.

Melodie sognanti (ispirate a compositori di musica sacra europea da Monteverdi ad Arvo Pärt), scorci di richiamo cinematografico e momenti invece di improvvisazione libera riassumono l’estetica di questo progetto contraddistinto anche dall’utilizzo di strumenti particolari come l’harmonium a pedali, il clavicembalo, la lap steel, echi a nastro, i quali vanno ad arricchire una ricerca sonora originale ed avvolgente.

Questa scelta di ampliare lo spettro sonoro dell’ensemble è stata coadiuvata anche dalla collaborazione con il produttore e musicista “Asso” Stefana, una delle voci più autentiche e caratteristiche del panorama nazionale ed internazionale (già al fianco di Vinicio Capossela, P.J. Harvey, Mike Patton, Marc Ribot, Calexico, Sam Amidon, Guano Padano, ecc..)».

I componenti al completo del gruppo che intervengono in questo progetto, in questo primo disco (2021), sono: Giorgio Pacorig piano, rhodes, harmonium, electronics; Mattia Magatelli contrabbasso; Marco D’Orlando batteria e Giacomo Zanus chitarra, lap steel, electronics, composizioni.

Kora

KORA è una parola tibetana che significa letteralmente “circumambulazione”, ovvero la pratica meditativa e religiosa di compiere dei cerchi attorno a dei siti o oggetti sacri (attraverso anche delle forme di pellegrinaggio, come ad esempio al monte Kilash, la più nota).

Il ruotare attorno alle cose o semplicemente il cerchio in sé implica il non porre alcuna destinazione, limite o meta…

Non vi è nessuna forma di conquista e nessun punto d’arrivo.

Ed è un po’ in questo ideale che si identifica questo progetto, attraverso una musica che non vuole porre limiti d’espressione, ma vuole cogliere nel flusso musicale l’imprevisto, ciò che sta nell’ombra, lontano dall’esplicito”.

Consigli di ascolto: Kora

Track list:

1- Every little gift has a little secret

2- Something lost, something gained

3- Let kindness lift your soul

4- Charmolypi/Mystikòs

5- Prayer

6- And then we looked up at the stars

7- The dream not yet dreamed

8- E tu, che cosa cerchi?

9- Postludium

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