La scienza può sbagliare? No.

E l’uomo? Sì.

La Legge è uguale per tutti? Dipende dall’avvocato e dagli strumenti cha ha a disposizione.

Ne parlo con l’avvocato trevigiano Fabio Capraro e con il perito Giorgio Marcon, che è anche consulente di parte in numerosi processi penali in tutta Italia.

Questa riflessione mi viene offerta dal loro libro “L’etilometro e i suoi lati oscuri. Tecnologia e legge al servizio dell’automobilista” (2020) edito da Piazza Editore, che affronta la controversa questione, che tiene banco in numerosi processi, sul “potere sanzionatorio” dell’etilometro (strumento, tra l’altro, mai omologato!) e sulla sua effettiva attendibilità che, stante le prove degli autori, è ben lontano dal certificare il tasso alcolemico dell’automobilista.

Basti pensare, come si legge nel volume, «persone che non hanno toccato vino […] possono ritrovarsi con un verbale che riporta un tasso alcolemico positivo»1.

Molto spesso bastano i dati riportati dallo “scontrino”, la strisciolina di carta che esce dall’etilometro nel corso di un controllo su strada, per far decidere ad un giudice di condannare un automobilista con l’accusa di guida in stato di ebbrezza. Di contro, e con frequenza crescente, si susseguono anche casi di magistrati, i quali ritengono troppo ambiguo il referto elettronico, specie se i valori rilevati superano di poco i limiti di legge. Tutto questo perché gli strumenti in dotazione alle Forze di polizia hanno un peccato originale, mancano cioè di quella “certificazione di qualità” definita come omologazione, una procedura che deve essere prevista da un decreto ministeriale ad oggi (2021) ancora mai promulgato.

L’etilometro e i suoi lati oscuri. Tecnologia e legge al servizio dell’automobilista

A chi può servire questo libro? Ce lo spiega nella Prefazione l’avvocato Paolo Maria Storani2: Di un volume di così agile consultazione, che sa di roba buona, avrei tanto avuto bisogno (ma Giorgio Marcon e Fabio Capraro non lo avevano ancora concepito: meglio tardi che mai) il giorno in cui Marco P., un giovane dell’entroterra martoriato dal sisma del 2016, varcò la porta del mio studio con la vita rovinata dal seguente capo d’imputazione: «imputato del reato di cui all’art. 186, co. 2, lett. c), D. Lgs. 285/92 per aver guidato l’autovettura… di sua proprietà, in stato di ebbrezza alcolica (tasso alcolemico rilevato alla prima prova pari a 2,27 g/l e alla seconda prova pari a 2,18 g/l); con le aggravanti specifiche di cui al comma 2 bis D. Lgs. cit: per aver provocato un incidente stradale (entrava in collisione con l’autovettura… tamponandola) e al comma 2 sexies D.Lgs. cit. di aver commesso il fatto in ora notturna». Con una sentenza gravemente erronea e fuorviante, nel contempo incurante delle risultanze dell’istruttoria dibattimentale e decisamente disumana (del resto, la mia coetanea Prof.ssa Marta Cartabia, nuova Presidente della Corte Costituzionale, insigne giurista, cosa ha dichiarato appena il 16 febbraio 2020? «La Giustizia deve avere sempre un volto umano»), il Tribunale ha condannato l’imputato alla pena di mesi sette di arresto ed € 1.800,00 di ammenda, oltre al pagamento delle spese processuali, con la revoca della patente di guida e la confisca dell’autovettura. […] Sarà naturalmente la Corte d’Appello delle Marche a rispondere ai numerosi motivi d’impugnazione e, prima o poi, Marco avrà una risposta coerente dalla Giustizia, ne siamo certi, anche grazie all’ausilio di questo libro di fresco conio, che va ad occupare un posto mancante nella biblioteca del tecnico e del giurista3.

«Il limite fondamentale degli etilometri normalmente in uso – spiega l’avvocato Fabio Capraro – è la possibilità di essere “ingannati” da sostanze contenute nell’alito del soggetto sottoposto a test che vengono scambiate per alcol pur avendo origini di tutt’altra natura, spesso generate in modo naturale dalla persona esaminata. Non a caso il Tar del Veneto e lo stesso Consiglio di Stato hanno più volte ribadito che riscontri certi sullo stato di ebbrezza o meno di un automobilista possono giungere solo dopo un prelievo di sangue».

Un secondo tema di fragilità della strumentazione sta nel campione troppo ridotto di aria espirata che viene analizzato: «È come se volessimo ricavare la statura di una persona – aggiunge il tecnico della sicurezza stradale Giorgio Marcon – misurando la lunghezza dell’ombra che il suo corpo proietta al suolo».

«Le criticità dello strumento denominato etilometro, in realtà, sono numerose e in parte descritte nel libro – prosegue l’avv. Capraro. Sostanzialmente questo strumento di fatto misura solo l’aria presente nel cavo orale. Infatti, per poter procedere ad una reale ed effettiva misurazione del tasso alcolemico di una persona si dovrebbe conoscere con esattezza l’orario effettivo della bevuta, se la stessa è stata effettuata quando il soggetto aveva pranzato, oppure era a stomaco vuoto, la quantità e la qualità del cibo ingerito, la quantità e gradazione alcolica della bevanda assunta, il peso del soggetto sottoposto all’etilometro, il sesso, la velocità del metabolismo e dello svuotamento gastrico. Naturalmente oltre ad avere contezza dei dati sovraesposti bisogna altresì disporre di uno strumento di misurazione regolarmente omologato e verificato almeno annualmente. Diversamente, il dato acquisito dalla strumentazione non può intendersi attendibile e costituire valido elemento di prova legale».

Questi e diversi altri aspetti…. nel libro L’etilometro e i suoi lati oscuri. Tecnologia e legge al servizio dell’automobilista (2020) edito da Piazza Editore. Questi e diversi altri aspetti sono stati affrontati nella ricerca divenuta libro, firmata dai due co-autori e redatta grazie alla consulenza di un gruppo di studio composto da nove esperti di più discipline provenienti da varie città italiane. Un volume in cui aspetti medici, legali e tecnici vengono analizzati nel dettaglio per fornire al semplice lettore, così come al professionista, le migliori chiavi interpretative per fare luce su una tematica alquanto attuale e ingarbugliata.

Corre obbligo precisare che i due autori, l’avv. Fabio Capraro e il tecnico della sicurezza stradale Giorgio Marcon, sono prossimi a dare alle stampe un nuovo libro dal titolo “Gli strumenti di misurazione… e i loro lati oscuri” in cui prenderanno in esame tutti gli strumenti di misurazione della velocità ed altro utilizzati dalle Forze dell’ordine nei confronti degli utenti della strada, anche in questo caso evidenziandone le criticità.

Consigli di lettura: L’etilometro e i suoi lati oscuri. Tecnologia e legge al servizio dell’automobilista


1 Aletta anteriore.

2 Avvocato cassazionista. Dal 2018 svolge attività di consulenza parlamentare presso la Commissione Giustizia.

3 pp. 8-10.

© Riproduzione riservata